Federico II soggiornò mai a Lucera?
Nel 1221, l’Imperatore Federico II di Svevia, fresco di incoronazione a Roma, passò per la prima volta in Capitanata. In quei giorni, probabilmente, decise di fare dell’attuale Provincia di Foggia il fulcro della sua azione amministrativa, produttiva e di svago.
Già nel 1223 iniziò la costruzione del palazzo di Foggia e, a partire da quell’anno, stanziò a Lucera i ribelli musulmani di Sicilia, fondando la sua famosa colonia saracena. Ma Federico fu mai a Lucera? Beh, la risposta è sì, ed è accertato ben 6 volte.
E come facciamo a saperlo con certezza?
È presto detto. Le corti regali del medioevo erano “itineranti”, ovvero si spostavano in lungo e in largo per motivi diplomatici, politici e ovviamente per motivi militari. Al seguito dei regnanti c’era un folto numero di persone con i compiti più svariati. C’era chi si occupava dei vestiti, chi del cibo, chi della protezione. E non poteva mancare la “cancelleria”, cioé quell’ufficio deputato all’emissione di documenti in nome e per conto del sovrano. Ad ogni documento veniva apposta la data e soprattutto il luogo di emissione, il che significa che possiamo ricostruire l’itinerario dell’Imperatore in base ai luoghi e alle date dei documenti emessi dalla sua cancelleria. Grazie a questa ricostruzione, possiamo contare ben 6 momenti in cui Federico sostò a Lucera, mentre ad esempio non esistono documenti superstiti che furono emanati a Castel del Monte. Bisogna quindi precisare che l’elenco è sicuramente non esaustivo perché ciò che possiamo consultare oggi non è l’intero corpus della documentazione federiciana.
Nonostante ciò, siamo sicuri che Federico soggiornò a Lucera nelle seguenti date:
- aprile 1231
- dicembre 1232
- aprile 1240
- ottobre 1241
- gennaio 1242
- novembre 1246
L’ultimo dei documenti che attesta la presenza di Federico a Lucera è anche piuttosto prezioso, ed è conservato presso la Biblioteca Nazionale di Francia. Federico, da Lucera, ordinava di fornire armi, vettovaglie e cavalli al Re di Francia Luigi IX detto il Santo, per aiutarlo nella Crociata. Alla pergamena è attaccato un filo di seta rossa con il sigillo aureo dell’Imperatore e Re di Sicilia.
Alessandro De Troia