Antropologia & Arte,  Memoria

La canzone “Il mercenario di Lucera” di Pierfrancesco Pingitore

La canzone “Il mercenario di Lucera” è stata scritta nel 1967 da Pierfrancesco Pingitore, con musica di Dimitri Gribanowski. La canzone è stata interpretata da Pino Caruso, un noto attore e artista siciliano.

Il mercenario, ex militare che aveva aderito alla Repubblica Sociale Italiana, era un personaggio reale, e fu presentato a Pingitore dal regista Gualtiero Iacopetti, che lo aveva conosciuto mentre girava “Africa addio”. Dopo questa conoscenza Pingitore scrisse la canzone.

Ascanio Iliceto

Il mercenario di Lucera di Pierfrancesco Pingitore

Son morto nel Katanga venivo da Lucera.
Avevo quarant’anni e la fedina nera.
Di me la gente dice ch’ero coi mercenari
soltanto per bottino, soltanto per denari.

Ora che sono steso, guardate nel mio sacco
c’è solo una bottiglia e un’oncia di tabacco.
Invano cercherete soldi nel tascapane
li ho spesi proprio tutti, insieme alle puttane.

Viva la morte mia! Viva la gioventù!

Amavo una entraineuse di razza congolese
però la persi ai dadi con Jimmy, l’irlandese.
Se rimanevo a casa, là nella mia Lucera
Ora sarei arrivato coi figli e la pancera.

Avrei la moglie grassa, le rate e la seicento,
mutuo, televisore, salotto e doppio mento.
Invece sono andato in giro per il mondo
ed ora sto crepando quaggiù nel basso Congo.

Viva la morte mia! Viva la gioventù!

Salvai monache e frati dal rogo del ribelle
ma l’ONU se ne frega se brucia la mia pelle.
Addio amiche mie coi fiori nei capelli
addio care compagne, trovate nei bordelli.

Addio verdi colline ormai scende la notte
i fuochi sono spenti, addio dolci mignotte.
Con le vostre guêpière, ho fatto una bandiera
Portatela agli amici che invecchiano a Lucera

Portatela agli amici che invecchiano a Lucera.

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