La preparazione della Capitale della Cultura: altre considerazioni sull’organizzazione dell’amministrazione comunale
Sono passati pochi giorni dalle mie considerazioni sulla ripresa delle operazioni di preaparazione della Capitale Regionale Pugliese 2025 e, mio malgrado, sono costretto a tornare sull’argomento perché da cittadino, da professionista, ma soprattutto da volontario amante della Cultura non posso esimermi dal denunciare ciò che è accaduto questo weekend.
Prima di arrivare però a venerdì 18 Ottobre, ho bisogno di qualche riga per elencare la preparazione e il susseguirsi degli eventi. Agli inizi di Settembre 2024, grazie alla cortesia di alcune associazioni di Foggia, sono venuto a conoscenza dell’organizzazione, a cura dell’Ente Fiera di Foggia, dell’annuale Fiera di Ottobre che ogni anno raccoglie attività a scopo commerciale e di volontariato da tutta la Provincia e non solo, permettendo di creare spazi di aggregazione e di visibilità per chi ne avesse bisogno. Un momento molto importante se si guarda al profilo della promozione, che sia di tipo commerciale, turistico, culturale, sociale o semplicemente professionale. Purtroppo non sono riuscito a trovare cifre in merito alle presenze degli anni passati, ma quest’anno posso tranquillamente affermare che migliaia di persone da Foggia e Provincia si sono riversate nei padiglioni fieristici.
La fiera quest’anno ha avuto ad oggetto lo sport, il mondo del sociale, l’antiquariato e la filatelia, un villaggio medievale e la musica. Essendo presidente di un’associazione di promozione sociale, mi è stato chiesto di partecipare, e con piacere ho accettato l’invito degli organizzatori del “padiglione 71”. Ovviamente essendo lucerino ho pensato che potesse essere anche una bella occasione per la mia città di promuovere se stessa e l’anno che verrà per la Capitale della Cultura, riservando magari uno stand in fiera. Armato quindi di buone speranze, ho informalmente contattato il “Delegato Politico” della progettualità nonché Presidente della Commissione Cultura Antonio Dell’Aquila, in quota maggioranza dell’attuale amministrazione comunale con il Partito Democratico locale. Questi entusiasta dell’idea mi ha giustamente consigliato di invare una pec con l’invito formale alla fiera, indirizzandola al Sindaco Giuseppe Pitta ed elencando i motivi per cui sarebbe stato utile nonché prezioso partecipare a questa iniziativa. Ovviamente ho coinvolto i delegati dell’Ente Fiera in questa operazione, i quali hanno garantito che il Comune non avrebbe dovuto sostenere nessuna spesa per gli spazi messi a disposizione nel padiglione.
Ciò detto, la pec è stata inviata e protocollata il 25 Settembre 2024. Ovviamente è passato qualche giorno per permettere al “delegato” di sentire il parere dell’amministrazione e, immagino, di alcuni consiglieri. Anche questa volta con grande entusiasmo Antonio Dell’Aquila mi comunicava per vie informali che aveva parlato con l’amministrazione comunale e che poteva confermare la partecipazione di Lucera Capitale 2025 alla Fiera, che si sarebbe tenuta dal 18 al 20 Ottobre 2024. Contentissimo, passo la bella notizia ai delegati i quali hanno poi preparato gli spazi e lo stand a disposizione del Comune. Ho poi personalmente chiamato di nuovo il “delegato” per accertarmi qualche giorno prima che la cosa fosse ancora confermata e che ero a disposizione anche per qualsiasi esigenza che sarebbe stata necessaria affinché il Comune avesse avuto ogni comfort e spazio.
Venerdì 18 Ottobre non ho potuto essere fisicamente in fiera per via del mio lavoro, quindi con l’associazione che presiedo abbiamo partecipato solo il sabato e la domenica, scoprendo però che nessuno del Comune si è presentato né il venerdì, né il sabato e né la domenica, generando un grande imbarazzo sia dei delegati verso l’Ente Fiera, sia dei delegati verso di me che avevo fatto da tramite.
Ad oggi, 21 Ottobre 2024, nonostante le mie ripetute chiamate e messaggi, il “delegato politico” Antonio Dell’Aquila non ha dato nessuna risposta o spiegazione per quanto avvenuto. All’inizio, in buona fede, avevo pensato a qualche problema personale, ma basta guardare il suo profilo facebook per fugare ogni dubbio. I lettori mi permetteranno una nota di colore, riportando la frase del profilo in cui spicca la frase: “Bisogna decidere se stare dalla parte di quelli che fanno o di quelli che parlano“.
Ritengo questo modo di fare inaccettabile per molti motivi, alcuni molto banali, altri più complessi. Il principale è che la mancanza di rispetto da parte di chi ricopre ruoli istituzionali nei confronti dei cittadini sia una delle cose più gravi sotto il profilo morale e istituzionale. Per non parlare poi del non rispettare gli impegni e la parola data, di fronte a cittadini, ma anche a privati, senza nemmeno un minimo di giustificazione. Chiunque avrebbe preferito un “no” o una qualsiasi altra risposta invece di una conferma per poi dover perdere inutilmente tempo ed energie. Altra cosa gravissima, è la pessima figura che la nostra città ha fatto di fronte ad altre istituzioni, pubbliche e private, le quali sicuramente avranno rivisto l’aura di “Città della cultura” e “Crocevia di popoli e culture” che si sta provando a propagandare da tempo. Una città che vuole emergere a livello regionale, come può operare in questo modo? C’è bisogno di professionalità, correttezza e trasparenza!
Ultima, e sicuramente meno importante, è la mia indignazione per la magra figura che ho fatto personalmente e che ho contribuito a dare della città in cui ho scelto di tornare dopo tanti anni fuori in Italia e all’estero. Da lucerino sento un senso di imbarazzo e scoramento che sicuramente non andrà ad intaccare il mio entusiasmo, ma che sempre più mi sta portando a rivedere le mie positive impressioni su come questa vicenda sia stata gestita e verrà gestita.
Voglio concludere con un appello al Sindaco Giuseppe Pitta, di cui non so come abbia trattato la questione, chiedendo di prendere posizione in merito a questa faccenda e di chiarire come sono andate le cose. Chissà anche cosa ne pensa il responsabile della candidatura Pasquale Gatta e se sia stato messo a conoscenza di tutto questo. Resta il fatto che mettersi a disposizione, proporre idee (a costo zero!) e spendersi per la propria città finisce (quasi) sempre a pesci in faccia e con inguistificabili mancanze di rispetto nei confronti dei cittadini, a meno che non si sia parte di coloro che sono graditi all’amministrazione comunale.
La cultura, di per sé, non fa distinzione tra “graditi” e non, alla cultura non interessa la provenienza geografica di chi la fa, né tantomeno in cosa crede o chi supporta politicamente. La cultura è di tutti, non può e non deve essere ostaggio di interessi personali, personalistici o di chi non è rispettoso dei cittadini. I lettori perdoneranno il mio ultimo sfogo, ma da più di 10 anni questo blog che ha la “cultura” nel nome si occupa di questi temi e non si può restare silenti di fronte a questo deprimente spettacolo.
Alessandro De Troia