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La preparazione della capitale regionale della Cultura: qualche considerazione

Mercoledì 16 Ottobre sono riprese le attività per l’ormai imminente “annus mirabilis” della cultura lucerina che si accinge a prendere il testimone da Monte Sant’Angelo come Capitale regionale della Cultura per il 2025. L’evento “Cantiere città” organizzato per volere del Ministero della Cultura con la presenza della rappresentante della Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali, ha (ri)visto professionisti, associazioni e istituzioni incontrarsi presso la Biblioteca di Lucera, con la moderazione di Pasquale Gatta e la presenza del Sindaco Giuseppe Pitta.

Personalmente ho partecipato con entusiasmo, certo di poter contribuire nel mio piccolo e con la consapevolezza del dovere di buon cittadino che si mette a disposizione per la propria città. Così come le altre persone e associazioni presenti. Ciò che però ha perplesso un po’ tutti è stato il breve preavviso, arrivato meno di una settimana prima dall’evento, le modalità di esecuzione, il risicato numero di partecipanti e tutti i “rumors” che hanno caratterizzato il post evento. Ma andiamo con ordine.

L’evento era previsto per le 16:00 ma è iniziato solo alle 16:45, cosa che personalmente mi ha un po’ infastidito visto che si sacrifica tempo lavorativo per queste attività e mi sarei aspettato perlomeno un messaggio di scuse, che non è arrivato. A differenza dell’evento in pompa magna dell’anno scorso, a cui parteciparono circa 400 tra cittadini e persone giuridiche, in questo caso è probabile che il numero di partecipanti non abbia superato le 50 unità. Spero non sia il sintomo di un generale scoramento da parte dei lucerini. Da rilevare la presenza del Club Unesco, dell’Archeoclub, del FAI, dell’associazione “I diversabili“, della libreria il Sasso nello Stagno, del Circolo Unione, del dott. Trincucci, la guida turistica Simone De Troia, Visit Lucera e di qualche altra realtà locale che mi perdonerà per non averla elencata. Stando alle cifre raccolte tra Comitato dei Promotori e Comitato Tecnico Scientifico, mi sarei aspettato non dico qualcosa in più, ma un evento all’altezza del precedente. Anche l’assenza totale tra i promotori dell’evento di queste due figure chiave per la candidatura è apparsa molto pesante, sebbene il Portavoce del Comitato Tecnico Scientifico fosse in Biblioteca ma molto defilato e umilmente ma dignitosamente in disparte.

Pasquale Gatta, che ha introdotto i lavori, ha voluto sottolineare che ora il “claim” del “cantiere” è passato da “Lucera secondo me” a “Lucera secondo noi” a rimarcare la volontà di volere includere la cittadinanza e le realtà locali nella progettazione dell’anno che verrà.

La presenza poi della Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali era d’obbligo per via del progetto finanziato dal Ministero della Cultura che, ci hanno spiegato, vuole “seguire” tutte le 10 finaliste per la Capitale Nazionale e quindi, spiegava anche il Sindaco, questa era una sorta di “trait d’union” tra la candidatura Nazionale e quella Regionale. La rappresentante della Fondazione, dott.ssa Francesca Neri, ha mostrato grande professionalità, tra un consiglio sul museo e l’organizzazione dell’anno che verrà. L’occasione è stata anche propizia per annunciare un bando rivolto ai giovani (tutti i documenti scaricabili qui) per un bel progetto che vedrà collaborare le 10 finaliste.

Si è passati poi ad un esercizio di “brainstorming” con i soliti post-it chiedendo ai convenuti di portare (di nuovo) idee, luoghi, temi e quant’altro a suggerimento per il Comune e gli organizzatori. Anche in questo caso, il vanto dei famosi 194 progetti che gratuitamente e con grande spirito di collaborazione cittadini ed enti avevano inviato per la Capitale Nazionale, non è stato oggetto di discussione, ma si è preferito raccogliere altre idee o temi. Pieno di perplessità, insieme agli altri si è provato a dare un senso anche a questo esercizio.

Dopo una breve discussione, l’evento si è concluso intorno alle 18:30, con la promessa da parte del Sindaco e di Pasquale Gatta che questo sia solo l’evento di ripresa delle attività e che presto ve ne saranno altri per poter stilare “insieme” (citazione puntuale) ciò che sarà la progettualità per l’anno 2025.

Utile infine l’intervento del Presidente del Circolo Unione Silvio Di Pasqua il quale poneva la questione sul ritardo della ripresa – è stato rassicurato che il tempo utile è ancora molto – e sulla grande assenza di molti sodalizi locali a cui Pasquale Gatta ha, giustamente direi, risposto che “gli assenti hanno sempre torto” e che la progettualità verrà condivisa solo ed esclusivamente con chi parteciperà ai prossimi eventi. Ciò devo ammettere mi ha rassicurato, perché ho notato presidenti di altri sodalizi essere fisicamente presenti alle porte della biblitoeca ma che poi, forse per altri impegni, non hanno partecipato alle discussioni.

Chiudo con un parere personale: a me è sembrato che questo sia stato un evento “imposto” dal Ministero più che un genuino incontro di co-organizzazione, ma spero davvero di sbagliarmi. Se poi le voci che vogliono difficoltà politico-amministrative sono vere, l’assenza di molti esponenti politici della giunta e del consiglio andrebbe a supporto di queste voci, ciò possa avere comportato la “forzatura” della presenza di Pasquale Gatta il quale è già impegnato con la candidatura a Capitale Nazionale di Alberobello, la quale a differenza di Lucera, avrà un’aspra competizione con altre città Pugliesi. Tutto ciò a soli 2 mesi dell’inizio del 2025, in cui la nostra amata città dovrà indossare l’abito buono e, come si diceva per la candidatura nazionale, mettere le basi per un solido e fiorente comparto culturale nel medio e lungo termine.

Si sente in giro che sia già stato tutto deciso, ma il mio solito spirito positivo non vuole credere a queste voci e sono sicuro che la cittadinanza e le realtà locali verranno convocate e avranno spazio per fare risplendere, come disse Giovanni Paolo II durante la sua visita, la “città della luce“. Sarebbe quantomeno scortese aver sfruttato l’entusiasmo e la buona fede di centinaia di persone per poi ritrovarsi a dover subire decisioni prese in stanze buie e chiuse al pubblico.

Alessandro De Troia

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