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L’eroina di Lucera: Maddalena Candida Mazzaccara

La duchessa Maddalena Candida Mazzaccara, nata nel 1757 a Napoli, è una figura storica affascinante e poco conosciuta. Terzogenita di Pietro, duca di Ripacandida e di Castel Garagnone, e della contessa Anna Marchant d’Ansebourg, Maddalena crebbe in un ambiente aristocratico e colto. Nel 1782 sposò don Vincenzo Candida, patrizio lucerino, e si trasferì a Lucera, dove divenne una figura di spicco nella società locale.

Donna di grande cultura e di idee liberali, Maddalena riuniva nel suo salotto i pochi lucerini che, come lei, speravano nella libertà e si opponevano alla tirannia borbonica. Durante le tristi vicende del 1799, quando Lucera fu minacciata da un corpo d’armata francese, Maddalena si distinse per il suo coraggio e la sua determinazione.

Nel marzo del 1799, il generale francese Duhesme raggiunse Lucera con l’intento di trattare pacificamente l’ingresso delle truppe francesi nella città.

A Lucera, presso l’abitazione del sindaco, Matteo Cavalli, alloggiava un ufficiale della flotta francese, il quartiermastro Eugéne Petit. Questi era stato mandato dal generale Duhesme per ottenere, con l’aiuto della parte liberale della città, che venissero aperte le porte alle truppe francesi senza opporre resistenza.

Il giovane ufficiale fu bene accolto dai più autorevoli cittadini e un giorno, durante la sua permanenza in città, una folla di popolani si radunò sotto le finestre del palazzo Cavalli, fingendo di voler acclamare l’illustre ospite. Il giovane parlamentare si affacciò ad una delle finestre per ringraziare quelle persone ma fu ucciso da un colpo di fucile.

L’attentato all’ufficiale di marina scatenò la rabbia dell’esercito francese, che decise di assaltare Lucera. Fu in questo momento critico che Maddalena Candida Mazzaccara intervenne. Uscì dalle mura della città in nome di Santa Maria Patrona, seguita dal simulacro della Vergine, che venne esposto fuori Porta Troia. La visione dell’icona mariana impressionò profondamente Duhesme, che riconobbe in essa la figura che gli era apparsa in sogno, esortandolo a risparmiare la città.

Grazie all’intrepido coraggio della duchessa, Lucera fu salvata dal saccheggio. Questo evento prodigioso è ricordato da una lapide posta sulla facciata di Porta Troia. Maddalena Candida Mazzaccara morì nel 1803 a Napoli, dove si era recata per ragioni di salute.

La storia di Maddalena Candida Mazzaccara è un esempio di come il coraggio e la determinazione di una singola persona possano fare la differenza in momenti di grande crisi. La sua vita e le sue azioni rimangono un’ispirazione per tutti coloro che lottano per la libertà e la giustizia.

Ascanio Iliceto

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