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Lucera e i briganti
Il brigantaggio in Italia meridionale affonda le sue radici nella miseria e nell’ingiustizia sociale. Dopo l’Unità d’Italia, molti contadini e pastori, delusi dalle promesse non mantenute e oppressi dalle nuove tasse, si rifugiarono nelle montagne e nei boschi, formando bande di briganti. Lucera, con la sua posizione strategica, divenne uno dei centri nevralgici di questo movimento. Tra i briganti più temuti vi era Carmine Crocco, un ex soldato borbonico che, dopo aver disertato, divenne il capo di una delle bande più feroci. Crocco e i suoi uomini terrorizzavano le campagne, attaccando i ricchi proprietari terrieri e le truppe governative. La sua banda era nota per la sua astuzia e la…
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Il pozzo dell’Imperatore
Una volta, in Lucera, esisteva un pozzo che portava il nome di “Pozzo dell’Imperatore“. Questo pozzo, situato nell’attuale Piazza Gramsci (prima piazza dei Mercanti poi piazza Umberto I), era un punto nevralgico della città, collegato direttamente alla maestosa Fortezza svevo-angioina, costruita da Carlo I d’Angiò. La fortezza, che dominava il Tavoliere delle Puglie, era un simbolo di potere e ingegneria militare, contenendo al suo interno anche il famoso Palatium di Federico II di Svevia. Accanto al ponte levatoio della fortezza, vi era una scala coperta, conosciuta come la “scala del soccorso”. Questa scala, costruita nell’intercapedine del muro esterno, permetteva una fuga rapida e sicura in caso di assedio, collegando la…
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Mestieri lucerini di una volta: l’aggiusta ossa
Nei tempi passati, quando la società lucerina era prevalentemente rurale, esisteva una figura, figlia della medicina popolare tradizionale, che era l’antenato del moderno ortopedico e dello specialista in osteopatia: u cunzaússe (l’aggiusta ossa). Un praticone, senza formazione specifica, ma dotato di capacità e conoscitore di pratiche tramandate in famiglia da generazioni, che interveniva per risolvere problemi di lussazioni, contusioni alle ossa e persino di fratture. Mentre il paziente era tenuto fermo, l’aggiusta ossa tirava il piede, il braccio, la spalla, ecc., che rimetteva al loro posto. Poi provvedeva ad ingessare l’osso contuso o fuori posto o rotto con una sorta di primitiva ingessatura, “a stuppate” ottenuta con un impiastro preparato…
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Maschere apotropaiche tra arte e tutela
Ieri sera si è svolto presso il Circolo Unione di Lucera l’incontro dal titolo “Maschere apotropaiche. Recupero valorizzazione salvaguardia” a cura del prof. Raffaele De Vivo, dell’arch. Carmine Altobelli e del dott. Costantino Postiglione. Oggetto dell’incontro la divulgazione di ben 53 mascheroni di epoche diverse sparsi per il centro storico, molti dei quali sconosciuti ai più e bisognosi di tutela e valorizzazione. I tre relatori si sono alternati in un percorso visivo, architettonico e artistico in un bel mix di immagini, dettagli, curiosità e interpretazioni. Il trio ha inoltre prodotto due mappe, una “tecnica” e l’altra “artistica” allo scopo di proporre percorsi “paralleli” per i turisti ma soprattutto per gli…
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L’evoluzione dei costumi lucerini: il tabù della verginità
Nella Lucera dei primi anni 60, ma anche dopo, era consuetudine molto consolidata che appena ottenuto un lavoro sicuro e una certa solidità economica, scopo principale del maschio lucerino era quello di sposarsi, ovviamente con una ragazza ancora vergine, perché la morale vigente impediva assolutamente alle donne i rapporti sessuali fuori dal matrimonio. La verginità, Infatti, era considerata un valore inestimabile, uno stato di purezza o integrità incontaminata, parte integrante, fondamentale della dote, indispensabile, come il corredo, un baluardo che ogni ragazza teneva ben conservato, pronta ad offrirlo allo sposo, la prima notte di matrimonio. La verginità non manomessa era una sorta di garanzia per trovare sicuramente marito e solo…
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La preparazione della Capitale della Cultura: altre considerazioni sull’organizzazione dell’amministrazione comunale
Sono passati pochi giorni dalle mie considerazioni sulla ripresa delle operazioni di preaparazione della Capitale Regionale Pugliese 2025 e, mio malgrado, sono costretto a tornare sull’argomento perché da cittadino, da professionista, ma soprattutto da volontario amante della Cultura non posso esimermi dal denunciare ciò che è accaduto questo weekend. Prima di arrivare però a venerdì 18 Ottobre, ho bisogno di qualche riga per elencare la preparazione e il susseguirsi degli eventi. Agli inizi di Settembre 2024, grazie alla cortesia di alcune associazioni di Foggia, sono venuto a conoscenza dell’organizzazione, a cura dell’Ente Fiera di Foggia, dell’annuale Fiera di Ottobre che ogni anno raccoglie attività a scopo commerciale e di volontariato…
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La preparazione della capitale regionale della Cultura: qualche considerazione
Mercoledì 16 Ottobre sono riprese le attività per l’ormai imminente “annus mirabilis” della cultura lucerina che si accinge a prendere il testimone da Monte Sant’Angelo come Capitale regionale della Cultura per il 2025. L’evento “Cantiere città” organizzato per volere del Ministero della Cultura con la presenza della rappresentante della Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali, ha (ri)visto professionisti, associazioni e istituzioni incontrarsi presso la Biblioteca di Lucera, con la moderazione di Pasquale Gatta e la presenza del Sindaco Giuseppe Pitta. Personalmente ho partecipato con entusiasmo, certo di poter contribuire nel mio piccolo e con la consapevolezza del dovere di buon cittadino che si mette a disposizione per la…
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I cicatelli e rucola di campagna e del castello con il pomodoro
Le pietanze tipiche sono il frutto di tradizioni secolari di una cucina che è caratterizzata da piatti che utilizzano solo prodotti del territorio. Per noi lucerini “i cicatelli e rucola con il pomodoro” sono l’ottava meraviglia del mondo, il principe dei piatti tradizionali, quello che più frequentemente vediamo proporre sulle nostre tavole e nei ristoranti dai nuovi chef locali. INGREDIENTI I CECATÌLLE. Tipo particolare di orecchiette, sono originari della Francia meridionale, probabilmente portati a Lucera dagli Angioini. Il nome deriverebbe dalla loro forma simile a una palpebra semichiusa. Si ottengono dall’impasto, fatto rigorosamente solo con semola e acqua, ridotto a cordoncini, relativamente lunghi e spessi quanto un dito, tagliati a…
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Il libretto delle giustificazioni
Aveva in genere una copertina che variava dal grigio al rosa, fornito dalla segreteria della scuola, ed era composto da 30 foglietti. Noi studenti ci potevano assentare solo per due validi motivi: per motivi familiari o per motivi di salute, con una vasta gamma di giustificazioni a corredo, di cui la più gettonata era “per indisposizione”, una frase elegante che oggi si direbbe rispettosa della privacy. La firma che giustificava le assenze era, in genere, quella del padre, perché a quei tempi si diventava maggiorenni a 21 anni e le assenze vere erano rarissime perché i nostri genitori, inflessibili, ci mandavano a scuola anche con la febbre a 40. Ma…
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I cinema di Lucera
“Non ti fare fottere dalla nostalgia”, dice il vecchio Alfredo a Totò nel film Nuovo Cinema Paradiso. Ma tutti noi spesso ci lasciamo “fottere dalla nostalgia”. E ci capita di sentirci come Salvatore, quando rivede vecchie scene di film nella cabina di proiezione del cinema, dove lavorava da ragazzo. Ci assale la nostalgia della nostra Lucera, dei vecchi tempi, dei cinematografi di una volta. I ricordi ci riportano immediatamente ai pomeriggi passati al cinema, con un sussulto di emozioni, lontane negli anni, ai tempi della nostra gioventù. Ma quali erano i cinema di Lucera? “U POLITEÀME” – IL POLITEAMA Era il più antico, essendo stato inaugurato nel 1890 dai Fratelli…