Pi greca o Pi romana?
Oggi vi parleremo di un piccolo, piccolissimo particolare incassato nelle mura di cinta della fortezza svevo angioina. La zona, ormai nota per essere stata la zona dell’arx romana, ha restituito nel tempo montagne di reperti tardoantichi e romani, per l’appunto. Uno di questi, non si sa in quale epoca inserito nell’alzato, è presente nel lato meridionale della struttura. Una “P” che stilisticamente ricorda molto la raffigurazione romana. Una p romana? Una p greca? Potrebbe essere, non possiamo dirlo in questa fase. Ci limitiamo a segnalare il manufatto in quanto parrebbe avere le stesse dimensioni (altezza, larghezza e spessore del solco) e la stessa composizione della pietra su cui è scolpita di un altro manufatto, piuttosto famoso, superstite dei fasti antichi.
Stiamo parlando della scritta “ESTAT” in via Dauria, descritta in molti studi , ricordiamo ad esempio la tesi del dott. De Luca, che probabilmente era sul frontone di qualche palazzo molto importante, viste le dimensioni della trave e delle lettere.
Ancora una volta non possiamo che appellarci agli esperti del settore (paleografi o storici dell’antichità) per avere ulteriori conferme in merito a questa piccola chicca che vogliamo proporvi. Sopratutto perchè se la P si dimostrasse la stessa della trave di Via Dauria prenderebbe forma l’ipotesi della scritta “POTESTATE” e soprattutto parrebbe interessante capire a quale palazzo facesse riferimento, se era incassata in un palazzo nella zona della fortezza oppure in una struttura nel centro della città.
Alessandro De Troia
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Giuseppe Trincucci
sembra una P maiuscola classica, non una d minuscola (le epigrafi romane sono quasi sempre in caratteri maiuscoli , Il carattere lapidario romano, anche chiamato capitale quadrata lapidaria e maiuscola elegante è una forma di scrittura dell’antica Roma ed è all’origine delle maiuscole moderne dell’alfabeto latino.
Il lapidario romano veniva usato per le epigrafi; per imitazione venne usato anche nei manoscritti: si tratta della capitale quadrata o capitale libraria elegante. Nell’uso quotidiano i latini usavano invece un corsivo conosciuto come capitale corsiva. Ottimi esempi delle maiuscole quadrate usate per le iscrizione possono essere osservate nel Pantheon, nella Colonna Traiana e nell’Arco di Tito, tutti monumenti situati in Roma. Raggiunge la sua forma classica fra la seconda metà del I secolo e il III secolo d.c., periodo comprendente i regni degli imperatori Augusto, Tiberio, Traiano, Adriano e Marco Aurelio.
Le maiuscole quadrate sono caratterizzate da linee nette, curve dolci, tratti sottili e spessi, angoli netti e dalla presenza delle grazie. Questo tipo di caratteri è denominato maiuscolo per distinguerlo delle controparti dette minuscolo come ad esempio il merovingio e il carolingio. Almeno fino al IV secolo i caratteri maiuscoli romani sono stati usati per le copie di lusso delle opere degli autori pagani, in particolare di Virgilio, autore degli unici tre manoscritti a noi giunti che utilizzano questo carattere (un esempio è il Vergilius Augusteus).
E’ possibile viste le dimensioni che sia una parte dellapietra di via D’Auria (portone delle Fate) , bisogna vedere se è la stessa pietra , così si potrebbe avere la quasi certezza della parola P (o) TESTAT (e)
bravo !!!