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Lucera e una particolare “ricevuta” in italiano dell’epoca di Dante
Come tutti sappiamo, dal 15 al 24 agosto del 1300 il notaio di Barletta Giovanni Pipino, incaricato dal Re Carlo II d’Angiò, si occupò di condurre lo sterminio della colonia saracena di Lucera. I superstiti della strage vennero venduti come schiavi in tutto il Regno di Sicilia – a quell’epoca andava dall’Abruzzo alla Calabria, ad eccezione della Sicilia che era sotto il controllo aragonese – mentre Lucera cambiò il proprio nome in “Città di Santa Maria“. Uno dei documenti superstiti ancora oggi custodito presso l’Archivio della Basilica di San Nicola a Bari risulta essere veramente interessante. Innanzitutto è scritto su carta bambacina che a differenza del grosso dei documenti dell’epoca…
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Lucera medievale. Consigli di lettura
La lista che segue è una raccolta di libri e studi per tutti coloro che volessero avvicinarsi alla Storia della Lucera medievale. Non vuole essere un elenco esaustivo ma solo un piccolo solco per tracciare una via di approfondimenti personali. Per quanto ci sia stato possibile abbiamo aggiunto anche le edizioni reperibili online nella colonna Digitale. Buona lettura! La lista è il sunto di una live Facebook fatta il 23 Marzo 2020 per la libreria Kublai che potete rivedere qui: Lucera nel medioevo. Consigli di Lettura (Alessandro De Troia) Pubblicato da Kublai – Libreria Dolceria su Domenica 22 marzo 2020 Romanzi Autore Titolo Edizioni Digitale Alfredo Pitta Santajusta I. Sonzogno,…
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G. Vitale, Carlo I e Carlo II d’Angiò ed il ripopolamento di Lucera : una questione di difficile soluzione
In Provence historique, Tome 64, Fascicule 256 (2014), pp. 217-229
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N. Tomaiuoli, Albori della Cattedrale di Lucera
In: ‘Benignitas et Humanitas’ Studi in onore di mons. F. Zerrillo vescovo di Lucera-Troia – Foggia (2007), pp. 271-289
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Il sigillo di Aymardo, vescovo di Lucera durante gli anni della depopulatio
Aymardo fu arciprete della chiesa di Lucera e poi nominato vescovo prima dell’ottobre 1294 e terminò il suo mandato a Lucera il 9 giugno 1302, due anni dopo la dispersione della colonia saracena e la successiva intitolazione della città in onore di Santa Maria. Di particolare interesse per lo studio della cultura materiale del periodo risultano essere i sigilli del presule lucerino custoditi in vari archivi tedeschi e reperibili grazie all’ausilio delle nuove tecnologie e all'”apertura” degli istituti di conservazione che mettono a disposizione le fotografie di centinaia di migliaia di documenti. Nello specifico il sito monasterium.net raccoglie oltre 500.000 documenti di oltre 60 istituzioni provenienti da più di 10…
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La moschea e la cattedrale
All’indomani della conquista di Lucera e la soppressione degli abitanti saraceni insediativi 80 anni innanzi da Federico II° nel 1223, il Sovrano di Napoli Carlo II d’Angiò dette luogo alla cancellazione di ogni vestigia edilizia di carattere orientale a cominciare dai luoghi di culto e di studio del Corano. Moschee, Madrase e tutto ciò che potesse riportare alla memoria il mondo islamico o islamizzato di Lucera. La vittima più illustre di questa operazione “dannatio memoriae” fu la Moschea maggiore posta al centro della città e sul suo sito raso al suolo, infatti, non sono emerse tracce di residui edilizi di essa. Venne eretta la nuova Cattedrale Cristiana dedicata alla Madre…