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Storia: alcune epidemie a Lucera
Tempo di pandemia questo che fino a qualche mese fa ci ha afflitto. L’umanità intera ne è stata colpita ed i morti si contavano a milioni. La storia, sempre lei, ci insegna che ogni tanto accade e quindi, non dovremmo meravigliarci. A Lucera, ad esempio, abbiamo testimonianze inequivocabili delle pestilenze passate, come quella che colpì la città dall’ottobre 1836: il colera. Questo argomento è stato ampiamente trattato da Francesco Romice, nella sua pubblicazione “Il colera a Lucera, Capitanata e Regno di Napoli”. L’epidemia raggiunse la più alta diffusione proprio nell’estate del 1837, con circa 600 vittime. Come accaduto tante altre volte, i Lucerini chiesero aiuto a Santa Maria Patrona per porre…
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Una poesia di metà del Settecento dalla cattedrale
Altra piccola perla sempre dalla pagina Facebook “Foto di Lucera com’era una volta” dopo il sonetto del 1745. Questa volta tra i commenti è spuntata un’ulteriore poesia questa volta proveniente dalla cattedrale, pubblicata e trascritta da Francesco Antonio Romice, che ringraziamo per averci concesso di pubblicarla sul blog, e che è datata dallo stesso alla seconda metà del Settecento. Alessandro De Troia Di seguito il testo: In manto umile il spirto hai di colomba, voce di tuon ch’al ciel ne chiama, e tira, onde pria pe’ l’orecchio alto s’aggira, poi soave ne’ cuori echo rimbomba. Angel rassembri, che con aurea tromba venga i morti à destar nel dì de l’ira, poicchè…