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Le terme romane a San Matteo
Segni archeologici evidenti e importanti della presenza romana sono stati rintracciati un po’ ovunque a Lucera, anche nella zona del Rione San Matteo. Nel corso dell’anno 1872, nei pressi di un pezzo di fabbricato, inglobato nell’antica Chiesa di San Mattero, denominato “u Ciavúrre de Sammattéje“, (Il Ciavurro – grosso masso – di San Matteo), già noto da secoli, durante lo scavo di una fogna e in maniera fortuita, veniva alla luce un suggestivo impianto termale di età imperiale, chiamato “Terme di Piazza San Matteo”. Da questi ambienti si rinvenivano resti di vasche per pubblici bagni, parti di murature, pavimenti a mosaico, condutture e una vasca su cui c’era un’iscrizione con dedica all’Imperatore Commodo, oltre…
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La pasta: da sempre un alimento simbolo della cucina lucerina, e non solo
La pasta, specialmente nel Mezzogiorno, è stata un alimento importante della dieta. Oggi, è consumata in tutto il Paese ed è esportata all’estero, ove è considerata un prodotto made in Italy di grandissima qualità. Un tempo, nei negozi di generi alimentari, la pasta: scemmijòtte, spaghètte, bucatíne, cannaruzzètte, regenìlle, tubettèlle, àcene de gráne, àcene de pépe, ziti, ecc. (sciviotti, spaghetti, bucatini, sedanini, regine, tubetti, acini di grano, acini di pepe, “ziti”) era venduta sfusa, nella quantità richiesta dal cliente. Ora è venduta solo in confezioni sigillate (di 250, 500, 1000 gr, o multiple di 1 kg). A Lucera si mangiava soprattutto la “Pasta Sacco”, prodotta in loco. Nei negozietti alimentari, prima…
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“Pegghjà nu pìzze de carte”: l’importanza di prendere il diploma o la laurea
Serve davvero il diploma o la laurea per trovare lavoro? Negli anni ‘50, ’60 e anche ‘70, rispondere a questa domanda sarebbe sembrato un’ovvietà, perché il titolo accademico allora garantiva una occupazione sicura, specialmente nell’amministrazione pubblica. Una forte mancanza di lavoro ha da sempre caratterizzato la realtà meridionale, e anche quella lucerina. Perciò, quando la scolarizzazione di massa, tra la fine degli anni Cinquanta e gli inizi degli anni Sessanta del secolo scorso, s’affacciò e aprì nuove opportunità di lavoro, tanti genitori, appartenenti a famiglie umili, fecero enormi sacrifici, luuánnese u pane da mmocche (togliendosi il pane dalla bocca), affinché i figli potessero studiare e conseguire un titolo di studio.…
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La nostagia della piazza del Mercato
La nostalgia del tempo passato può essere anche una piazza con i suoi suoni, i suoi colori, i suoi profumi, i suoi “trascúrze ammizz’a chiazze” ha sempre avuto per i lucerini un sapore particolare, magari un po’ banale, però un sapore che aveva un senso di umanità. Il ricordo delle bancarelle di Piazza del Mercato ci riporta a momenti di vita passata. Il mercato di Lucera era fatto da molti banchi di frutta, verdura e pesce; un angolo della città, quasi un affresco, fatto di colori e odori, ove aveva radici nella cultura del mangiare e della gastronomia lucerina. Ogni mattina, decine e decine di massaie lo frequentavano, disperdendosi fra…
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La tassa sul celibato e i “signurine” a Lucera
L’INCUBO DI UNA ITALIA SENZA NASCITE, UN PROBLEMA ATTUALE, MA ANCHE ANTICO. Gli italiani non fanno più figli: nell’ultimo rapporto dell’ISTAT è stato certificato che anche nel 2022 si è registrato un nuovo calo di nascite, diminuzione dovuta in parte alla rinuncia, per mere ragioni economiche, ad avere figli da parte delle coppie, ma anche da altre cause come, ad esempio, il progressivo invecchiamento della popolazione femminile nelle età che vengono considerate riproduttive. La questione ha acceso un ampio dibattito politico sui possibili rimedi per invertire la rotta su questo spinoso problema. Anche nell’agenda della classe politica al potere alla fine degli anni Venti del secolo scorso l’incremento delle nascite…
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Il dialetto lucerino tra dichiarazioni di fede ed invocazioni di aiuto
A Lucera esclamare “IJÀ! FÓSSE A SANDA MARÍJE!” (Lo volesse la nostra patrona Santa Maria) è come esprimere il fervido desiderio, dando ancora più vigore, che si realizzi quanto si spera, rivolgendosi al simbolo che, più di ogni altro, ha sempre rappresentato la lucerinità. I lucerini hanno un antico rapporto con Santa Maria Patrona, confidenziale e immediato, tra il sacro e il profano e questa l’espressione ne è l’evidente manifestazione, perché non c’è lucerino che non abbia pronunciato questa frase decine di volte nel corso della sua vita. Costantemente presente nelle preghiere e suppliche dei lucerini, Santa Maria è qualcosa di più di una figura religiosa, è sempre stata sentita sempre…
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La riforma fondiaria di Lucera
Lo sfruttamento della manovalanza agricola è un fenomeno molto antico: una volta erano i braccianti e contadini senza terra lucerini, che venivano reclutati giornalmente ” Abbassce ‘a Porte Troje” dai curatoli, cioè i sovrintendenti, per conto del padrone, delle aziende agricole. Nel dopoguerra questa forma di reclutamento continuò ancora, ma fu contrastata dalle grandi lotte per il lavoro e la terra dei braccianti e contadini poveri, che costrinse il governo a varare quella che fu definita la Riforma stralcio (‘A Reforme Fundeareje). Una riforma poco incisiva che solo in parte risolse i problemi della disoccupazione e dell’incremento delle produzioni agricole, di cui aveva bisogno l’Italia. Comunque, si procedette all’espropriazione di…
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Cosa lega Lucera e Brescia?
Nel mese di giugno di ogni anno a Brescia si celebra la rievocazione dell’assedio di Brescia, un evento che costituisce un legame storico tra Lucera e Brescia. Estate dell’Anno del Signore 1238, a pochi mesi dalla vittoria dello “Stupor Mundi”, Federico II di Svevia sulla Lega Lombarda a Cortenuova, l’imperatore decide di attaccare direttamente uno dei comuni della lega, il Comune di Brescia. Predispone l’assedio della città presentandosi con un’armata di 2000 cavalieri, cui si aggiunsero circa 7000 saraceni venuti appositamente dalla colonia araba di Lucera. Parte di essi erano la sua fedelissima guardia personale, mentre il resto era un corpo militare d’élite, efficientissimo in battaglia, costituito da arcieri a…
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“U pizzepalumme” di Lino Montanaro
Pubblichiamo volentieri questa poesia inviataci da Lino Montanaro, attivissimo e appassionato cultore di Lucera, su uno dei dolci più cari ai lucerini durante le feste pasquali. U pizzepalumme Ogge sóp’a tavele d’ógne luceríne‘a Strade Cimíne, a Meriche e a Turíne,aéssce a lúteme a umma-ummecum’è tradezzióne u pizzepalumme. Ce stace púre ‘a colombe e l’óve de ciucculátema pe núje sò cóse tutte arrangiate,pecchè ce piacène quille ggenuuínefatte che óve, zucchere, lìvete e faríne. Nu doce fatte sckitte a poche prèzzeanzime a tanda prejézze e spenzeratézze,grusse, tunne, prufumate e sapríteche a magnartille te véne da cape l’appetíte. Ma doppe ttre fèlle staje cúm’e nu chjúmmepecchè te magnate u pizzepalumme,e pò nen decènne…