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Storia: alcune epidemie a Lucera
Tempo di pandemia questo che fino a qualche mese fa ci ha afflitto. L’umanità intera ne è stata colpita ed i morti si contavano a milioni. La storia, sempre lei, ci insegna che ogni tanto accade e quindi, non dovremmo meravigliarci. A Lucera, ad esempio, abbiamo testimonianze inequivocabili delle pestilenze passate, come quella che colpì la città dall’ottobre 1836: il colera. Questo argomento è stato ampiamente trattato da Francesco Romice, nella sua pubblicazione “Il colera a Lucera, Capitanata e Regno di Napoli”. L’epidemia raggiunse la più alta diffusione proprio nell’estate del 1837, con circa 600 vittime. Come accaduto tante altre volte, i Lucerini chiesero aiuto a Santa Maria Patrona per porre…
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Il dialetto lucerino tra dichiarazioni di fede ed invocazioni di aiuto
A Lucera esclamare “IJÀ! FÓSSE A SANDA MARÍJE!” (Lo volesse la nostra patrona Santa Maria) è come esprimere il fervido desiderio, dando ancora più vigore, che si realizzi quanto si spera, rivolgendosi al simbolo che, più di ogni altro, ha sempre rappresentato la lucerinità. I lucerini hanno un antico rapporto con Santa Maria Patrona, confidenziale e immediato, tra il sacro e il profano e questa l’espressione ne è l’evidente manifestazione, perché non c’è lucerino che non abbia pronunciato questa frase decine di volte nel corso della sua vita. Costantemente presente nelle preghiere e suppliche dei lucerini, Santa Maria è qualcosa di più di una figura religiosa, è sempre stata sentita sempre…