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Porta Foggia prima della ricostruzione ottocentesca
Uno degli aspetti più interessanti della storia di Lucera riguarda l’evoluzione nel tempo della sua cinta muraria. Non tratteremo gli aspetti ancora poco noti sulle mura pre-romane, romane e altomedievali che necessitano ancora di analisi e ricerche. Sappiamo che a metà Trecento il Re Roberto d’Angiò (1309-1343) autorizzò la ricostruzione totale del circuito murario. L’estensione da quel momento divenne di circa 3 chilometri e si elevava tra i 5 e i 6 metri. Il 4 luglio 1853, dopo circa 500 anni, a partire dalla deliberazione del Decurionato – l’amministrazione comunale dell’epoca – si decise di abbattere ciò che ne rimaneva. Oggi non resta che un breve tratto con torrette circolari…
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Una raffigurazione Trecentesca del beato Agostino Kazotic, vescovo di Lucera.
Presso il convento di Santa Maria Novella a Firenze è conservata la cosiddetta Tavola delle “Effigi domenicane” o del “Beato Maurizio d’Ungheria”. Di pregevole fattura, è stata datata tra il 1335 e il 1340 e non se ne conosce l’autore. Rappresentati ci sono due figure centrali, Cristo e la Madonna, attorniate da ben 17 effigi di appartenenti all’ordine dei Domenicani. Tra questi, per citarne i più importanti, ci sono San Domenico e San Tommaso d’Aquino. Nella parte sinistra, nella terza posizione a partire dall’alto, è raffigurato un Vescovo con mitra e pastorale. All’interno del nimbo si può leggere S(anctus) < >VSTINVS. Gli storici dell’arte l’hanno identificato nel Vescovo di Lucera…