Tutela & Salvaguardia

Il ritrovamento dei reperti trafugati e la soddisfazione di Volpe

Mesi fa svariati reperti provenienti dagli scavi della villa romana e delle chiese paleocristiane del sito di San Giusto nel territorio di Lucera e custoditi presso il Laboratorio di Archeologia dell’Università di Foggia, furono trafugati e non si seppero più notizie. In questi giorni però è arrivata la notizia che la maggior parte degli oggetti è stata recuperata grazie al lavoro del questore e dalla squadra mobile di Foggia ottenendo il plauso del Rettore Giuliano Volpe che in una nota del suo blog scrive:

Desidero esprimere un sentito ringraziamento al questore di Foggia, dott.ssa Maria Rosaria Maiorino, al dirigente della Squadra Mobile di Foggia dott. Alfredo Fabbrocini e a tutti coloro che hanno contribuito al buon esito dell’attività investigativa che ha consentito il recupero della maggior parte dei reperti trafugati lo scorso mese di agosto presso la sede del laboratorio di archeologia della nostra Università. Ha dichiarato il Rettore – Come ricorderete il furto ha interessato opere di particolare valore storico- archeologico ritrovate durante le campagne scavi condotte tra il 1995 e il 2005 grazie ad un lungo e impegnativo lavoro di studio della équipe di ricercatori e studenti universitari. Purtroppo dai primi riscontri effettuati non risultano essere state recuperate due statuette di età romana in marmo, databili al II-III secolo d.C., rispettivamente raffiguranti Afrodite ed Eracle, un capitello in calcare del V secolo d.C. e una anforetta del V-VI secolo d.C. provenienti dagli scavi della villa romana e delle chiese paleocristiane del sito di San Giusto nel territorio di Lucera, e una colonnina di marmo del VI secolo d.C. rinvenuta nella chiesa paleocristiana di San Pietro a Canosa. Naturalmente l’auspicio è che le forze di polizia riescano, grazie alle informazioni acquisite durante questa operazione, a ritrovare anche questi materiali di particolare pregio e a riconsegnarli al nostro patrimonio culturale di cui dovremmo essere tutti difensori. E’ fondamentale, infatti, continuare ad attuare un’attenta azione di prevenzione e di controllo sul territorio per contrastare il fenomeno dei furti e della ricettazione di reperti archeologici al fine di proteggere le nostre ricchezze artistiche e culturali. Oltre alla profonda gratitudine, quindi, il nostro incoraggiamento alle forze di polizia affinché continuino con lo stesso instancabile impegno nella loro attività di affermazione della legalità per la crescita sociale e culturale della città e della Capitanata.

Uno dei reperti trafugati e non ancora ritrovati

La lieta notizia giunge in concomitanza con altri interventi della Guardia di Finanza e dei Carabinieri, segnale che si stanno spendendo energie verso la tutela e la salvaguardia del patrimonio archeologico locale.

Alessandro De Troia

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