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Evento “Debebat sub flore marcescere”: Federico II e Fiorentino dopo 774 anni
A 774 anni dalla morte di Federico II di Svevia, le associazioni Gens Capitanatae APS, Archeoclub d’Italia – Sede “Minerva” di Lucera e il Circolo Unione di Lucera organizzano un evento commemorativo per promuovere la conoscenza e la tutela di Fiorentino, il luogo storico in cui l’Imperatore si spense il 13 dicembre 1250. L’evento, intitolato “Debebat sub flore marcescere: Federico II e Fiorentino dopo 774 anni”, si terrà il 14 dicembre 2024 alle ore 19:00 presso il Circolo Unione di Lucera, e vedrà la partecipazione di relatori illustri, tra cui: Il dibattito sarà moderato dal dott. Alessandro De Troia, Presidente di Gens Capitanatae APS, con i saluti istituzionali dell’avv. Giuseppe…
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Lucera da bere. Metodi educativi d’annata
Nella Lucera di una volta la maggior parte delle famiglie avevano tanti figli e il compito educativo dei genitori era difficilissimo, soprattutto quello della mamma perché su di essa gravava principalmente il compito dell’educazione dei figli. Infatti, dovere del padre era di provvedere, soprattutto, al sostentamento della famiglia. Oggi si parlerebbe di violenze in famiglia e le mamme lucerine apparirebbero quasi come delle “serial killer, ma erano soltanto figlie del loro tempo, che, in quel contesto sociale, si sforzavano, all’inverosimile, di consegnare alla società giovani capaci di rispettare le regole del vivere civile ed in grado di assumersi le proprie responsabilità, insomma di prepararli alla vita. Per raggiungere questi obiettivi…
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I monumenti Nazionali di Lucera
I monumenti nazionali sono i monumenti che lo Stato italiano o gli Enti locali hanno classificato come rilevanti per le proprie caratteristiche storiche, simboli di riferimento per la comunità nazionale. Per Lucera sono stati dichiarati tali: Ne esiste un terzo meno noto: l’affresco di Santa Maria della Spiga (Chiesa di Santa Maria della Spiga) costituito da un mirabile affresco del XVI secolo rappresentante la Vergine della Spiga, in trono col Bambino in benedizione, recante sulla sinistra un mazzo di spighe e pare che scherzi un uccellino legato al piede, La tradizione vuole che la primitiva Chiesa di Santa Maria della Spiga sia stata eretta da San Pardo sui ruderi del…
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Lucera, la cultura, il turismo e i McDonald
Ammetto che ho davvero faticato nel convincermi a scrivere queste righe. Principalmente perché è già successo che i suggerimenti e/o le legittime critiche costruttive siano stati poi additati come “disfattismo” o “soliti signor no” o, più semplicemente, ignorati. Però alla fine ho pensato che valga la pena provarci anche con il rischio che questo accada perché il dibattito possa fluire e magari sperare in un miglioramento. Necessario è quindi fare una grandissima premessa, che voglio sia chiara e cristallina per chi si accinge a leggere queste righe: il recente video di Pinuccio è tecnicamente ineccepile, mostra Lucera in una luce professionale ed ammaliante e sono felicissimo che la mia città…
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La canzone “Il mercenario di Lucera” di Pierfrancesco Pingitore
La canzone “Il mercenario di Lucera” è stata scritta nel 1967 da Pierfrancesco Pingitore, con musica di Dimitri Gribanowski. La canzone è stata interpretata da Pino Caruso, un noto attore e artista siciliano. Il mercenario, ex militare che aveva aderito alla Repubblica Sociale Italiana, era un personaggio reale, e fu presentato a Pingitore dal regista Gualtiero Iacopetti, che lo aveva conosciuto mentre girava “Africa addio”. Dopo questa conoscenza Pingitore scrisse la canzone. Ascanio Iliceto Il mercenario di Lucera di Pierfrancesco Pingitore Son morto nel Katanga venivo da Lucera.Avevo quarant’anni e la fedina nera.Di me la gente dice ch’ero coi mercenarisoltanto per bottino, soltanto per denari. Ora che sono steso, guardate…
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Quille face u portaquaglje ovvero il sensale dei matrimoni
Tra i mestieri scomparsi, un posto particolare merita quello d’u portaquaglje (del sensale di matrimoni), il precursore delle moderne agenzie matrimoniali. Il termine deriva, quasi sicuramente, dell’espressione francese porte-poulet (porta polletto), che indicava chi fungeva da “ruffiano” tra innamorati. Nel nostro vernacolo il termine è stato volgarizzato in quello più intrigante di portaquaglje. Quando il matrimonio era un affare di famiglia, i ragazzi e le ragazze difficilmente potevano conoscersi e frequentarsi come avviene oggi. Per la maggior parte delle ragazze, non c’era possibilità di muoversi liberamente; esse uscivano da casa in rare occasioni, come recarsi in chiesa per partecipare alle funzioni religiose, dai nonni, dagli zii o andare a prendere…
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Spigolature dialettali. La regina Taitù
Da ragazzo sentivo spesso mia madre e le vicine di casa, quando si riunivano pe tagghjà (spettegolare), e volevano sottolineare che una donna di loro conoscenza era particolarmente altezzosa ed arrogante, esclamare: SE CRÈDE D’ÈSSE ‘A REGGÍNE TAITÚ? (Ma chi si crede di essere quella là, la regina Taitù?). Nella mia ingenuità di ragazzino quel nome esotico mi faceva pensare a uno di quei racconti (nu cúnde) che nelle sere d’inverno gli adulti raccontavano attorno vrascíre (il braciere) a casa di mia nonna. Da adulto ho compreso che il dialetto lucerino è ricco di locuzioni e modi di dire che, spesso, chi li utilizzava fatica a comprenderne il significato e…
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I sapori della memoria: lagane e fave
Tanti lucerini sono stati costretti a cambiare città, latitudini, usanze e tradizioni, ma hanno conservato dentro di loro certi sapori che li fanno ritornare molto spesso con la mente in quel luogo, ricco di atmosfere e profumi del passato, chiamato Lucera. Sono questi quei sapori della memoria, che si stanno inarrestabilmente perdendo per un travisato senso della modernità. Se si vuole evocare il gusto autentico della cucina lucerina e procedere alla riscoperta delle sua tipicità, si può benissimo partire da “i laghene e fafe“. Una ricetta antica, piatto tipico della tradizione lucerina, un piatto che racconta storie di casa e di famiglia. Pochi ingredienti, essenziali e sufficienti per deliziare i…
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L’eroina di Lucera: Maddalena Candida Mazzaccara
La duchessa Maddalena Candida Mazzaccara, nata nel 1757 a Napoli, è una figura storica affascinante e poco conosciuta. Terzogenita di Pietro, duca di Ripacandida e di Castel Garagnone, e della contessa Anna Marchant d’Ansebourg, Maddalena crebbe in un ambiente aristocratico e colto. Nel 1782 sposò don Vincenzo Candida, patrizio lucerino, e si trasferì a Lucera, dove divenne una figura di spicco nella società locale. Donna di grande cultura e di idee liberali, Maddalena riuniva nel suo salotto i pochi lucerini che, come lei, speravano nella libertà e si opponevano alla tirannia borbonica. Durante le tristi vicende del 1799, quando Lucera fu minacciata da un corpo d’armata francese, Maddalena si distinse…
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Il boschetto di Lucera
Era un pomeriggio d’estate, il sole splendeva alto nel cielo e il boschetto di pini ai piedi della fortezza Svevo-Angioina di Lucera sembrava un luogo incantato. Io e i miei amici, incuranti dei racconti dei nonni, ci avventuravamo spesso tra quei vecchi alberi, alla ricerca di misteri e avventure. I nonni ci avevano sempre raccontato che quel luogo era stato teatro di numerose battaglie per la conquista del castello. Dicevano che i fantasmi dei soldati caduti in battaglia vagavano ancora tra i pini, e che di notte, le streghe svolgevano i loro riti segreti. Ma noi, giovani e coraggiosi, non ci lasciavamo spaventare da queste storie. Ogni giorno, dopo la…