Storia & Archeologia
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Nuovo documentario sul Beato Agostino Casotti
Luceraweb ha recentemente pubblicato un documentario dal titolo “Conosciamo il Beato Agostino Casotti“, in preparazione alla festa liturgica e alle celebrazioni religiose e laiche che chiuderanno il settecentenario della morte a lui dedicato. Il video è stato girato lo scorso giugno con i testi di Enza Gagliardi, la regia di Riccardo Zingaro, le riprese, il montaggio e l’audio a cura di Giacomo Prioletti e le musiche di Francesco Monaco. Enza Gagliardi ha intervistato don Costanzo De Marco, parroco della Cattedrale di Lucera, e don Gaetano Schiraldi, canonico della cattedrale di Lucera e consultore storico del Dicastero delle cause dei santi. Di particolare interesse anche una parte del documentario girata a…
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Il carcere di Lucera
Da tempo e fino agli anni Sessanta del secolo scorso, Lucera era considerata un importante centro culturale della Capitanata e della Puglia. Inoltre, essendo riferimento del Subappennino Dauno e di parte del Gargano, era la sede d’importanti istituzioni pubbliche, tra le quali il Tribunale, con annesso u Carcere (il Carcere giudiziario). Nei tempi più antichi la funzione giudiziaria e carceraria era demandata al feudatario. Egli la esercitava tramite le corti baronali e le condanne erano scontate nelle segrete delle proprie dimore. Risalire a quei periodi per rintracciare la presenza di un carcere pubblico a Lucera è un po’ difficile. Comunque, si può affermare che, a seguito della riorganizzazione del regno…
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Le quattro cappelle perdute
Originariamente i lati della Cattedrale di Lucera erano liberi come lo sono tuttora; di diverso pare ci fossero solo due porticati laterali. Successivamente, per necessità pastorali, durante i secoli furono edificate le cappelle di: Le quattro cappelle furono abbattute (tra il 1874 e il 1890) quando il Duomo fu dichiarato monumento nazionale,, per ordine della Sovrintendenza ai Monumenti. Il progetto di ristrutturazione fu voluto dagli ispettori Francesco Bongioannini e Giacomo Boni e sostenuto dall’allora ministro Ruggiero Bonghi.Insieme alle quattro cappelle esterne, fu abbattuto anche “L’ARCHE D’I RUFFANÈLLE“ (l’arco delle orfanelle), un collegamento tra la cappella della Ss.ma Annunziata e l’annesso Orfanotrofio, ove erano accolte le orfane di Lucera (successivamente diventato…
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La visita a Lucera di un frate toscano nel 1576
Nell’ottobre 1576 il frate appartenente all’ordine dei Domenicani Serafino Razzi (1531-1613), in uno dei suoi numerosissimi viaggi, si ritrovò a passare per Lucera. Il frate toscano fu anche noto scrittore ed ebbe una certa notorietà come memorialista. A 18 anni entrò nell’ordine e da quel momento compose più di cento opere sui più svariati argomenti. Tra i suoi manoscritti ne abbiamo uno superstite, edito da Monica De Rosa e custodito presso la Biblioteca Nazionale di Firenze, in cui descrive il suo “viaggio adriatico” passando per l’Abruzzo, il Molise e la Puglia. Ed è proprio durante questo viaggio, che si protrasse per cinque anni (1572-1577), che il domenicano visitò la nostra…
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Origine dei toponimi dei quartieri e rioni di Lucera – Parte prima
Tutti i nomi dei quartieri e dei rioni di una città hanno un’origine sia di luogo, di funzione, degli abitanti, e anche a Lucera è così. Per alcuni si sono persi , nel tempo, l’origine dei toponimi, per altri invece l’origine è più certa. Di seguito se ne elencano alcuni: Lino Montanaro
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Le terme romane a San Matteo
Segni archeologici evidenti e importanti della presenza romana sono stati rintracciati un po’ ovunque a Lucera, anche nella zona del Rione San Matteo. Nel corso dell’anno 1872, nei pressi di un pezzo di fabbricato, inglobato nell’antica Chiesa di San Mattero, denominato “u Ciavúrre de Sammattéje“, (Il Ciavurro – grosso masso – di San Matteo), già noto da secoli, durante lo scavo di una fogna e in maniera fortuita, veniva alla luce un suggestivo impianto termale di età imperiale, chiamato “Terme di Piazza San Matteo”. Da questi ambienti si rinvenivano resti di vasche per pubblici bagni, parti di murature, pavimenti a mosaico, condutture e una vasca su cui c’era un’iscrizione con dedica all’Imperatore Commodo, oltre…
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La riforma fondiaria di Lucera
Lo sfruttamento della manovalanza agricola è un fenomeno molto antico: una volta erano i braccianti e contadini senza terra lucerini, che venivano reclutati giornalmente ” Abbassce ‘a Porte Troje” dai curatoli, cioè i sovrintendenti, per conto del padrone, delle aziende agricole. Nel dopoguerra questa forma di reclutamento continuò ancora, ma fu contrastata dalle grandi lotte per il lavoro e la terra dei braccianti e contadini poveri, che costrinse il governo a varare quella che fu definita la Riforma stralcio (‘A Reforme Fundeareje). Una riforma poco incisiva che solo in parte risolse i problemi della disoccupazione e dell’incremento delle produzioni agricole, di cui aveva bisogno l’Italia. Comunque, si procedette all’espropriazione di…
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L’arena e le dimensioni dell’anfiteatro di Lucera
Una cosa interessante del nostro anfiteatro, costruito in epoca augustea nel I secolo dopo Cristo, è la differenza di proporzione tra l’arena e l’intera pianta.La struttura fu riportata alla luce dal 1932 al 1948 e la sua ricostruzione, viste anche le tecniche dell’epoca, ha sempre destato un po’ di dubbi. Ad esempio la pianta dell’arena è un’ellittica che, matematicamente, potremmo definire iperellisse, molto diversa da quelle di tutti gli anfiteatri romani.Allo stesso modo, la dimensione complessiva del monumento, ufficialmente stimata in 126,8 x 94,5 metri, sembra essere poco significativa se andassimo a guardare la dimensione complessiva di altri anfiteatri, italiani e non e più o meno coevi, rispetto alle misure…
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Presentazione “Il colera a Lucera” di Francesco Antonio Romice
“Il colera a Lucera, Capitanata e Regno di Napoli” è il titolo del libro di Francesco Antonio Romice, edito da Delta 3, che verrà presentato domenica 19 marzo alle ore 18:30 presso il Circolo Unione di Lucera(FG). Il libro di Romice è il frutto di una puntigliosa e accurata ricerca sul morbo che infestò tutto il Mezzogiorno d’Italia e che portò via tantissime vite nella prima metà dell’Ottocento. L’autore con una spiccata predilezione alla Capitanata e a Lucera, ripercorre attraverso l’analisi delle carte di archivio le vicende dell’ondata del 1837. L’autore riporta inoltre una preziosa serie di dati chiarificatori sulla portata di questo male che afflisse e segnò indelebilmente le…
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Gli scavi alla fortezza del 1964. Il report
Riportiamo le poche ma preziose righe del report di scavo effettuato nell’estate del 1964 dall’equipe dell’archeologo Geraint Dyfed Barri Jones (1936-1999). Lo studioso britannico seguì le tracce dei maggiori siti archeologici della Puglia grazie alle fotografie aeree della RAF (Royal Air Force) scattate durante il secondo conflitto mondiale. Da quegli scatti emersero numerosissimi insediamenti abbandonati tanto da far esprimere colui che portò avanti il progetto negli anni Cinquanta in questi termini: The first (1949) season of archaeological reconnaissance on the Foggia Plain in South Italy has confirmed, in the most striking manner, the existence of one of the densest concentrations of ancient sites to be identified in Europe in an…