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“U dangale”, poesia di Costantino Catapano
Costantino Catapano è stato il fondatore della “mitica” cartolibreria e tipografia omonima; una vera eccellenza, una istituzione vanto di Lucera, un posto dove si poteva respirare “sapere e cultura”, un punto d’incontro d’intellettuali, scrittori e poeti e di riferimento per studenti e appassionati di letture di ogni genere, non solo di Lucera. Costantino Catapano è stato, inoltre, un importante poeta dialettale; le sue poesie, scritte in un vernacolo comprensibile a tutti, si leggono con grande diletto. Un esempio ne è la poesia “U dangale”, nella quale Costantino Catapano con stile leggero scrive versi intriganti. La poesia presenta un dialogo tra amici che si basa su sottili sottintesi. Essa è la…
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I nomi propri di persona nel dialetto lucerino
I nomi hanno avuto sempre delle profonde variazioni per adattarli alla forma dialettale, usando, spesso dei suffissi in senso diminutivo, accrescitivo e vezzeggiativo, fino, in molti casi, a renderli irriconoscibili. Di seguito, si riporta un elenco, non esaustivo, di nomi maschili e femminili del dialetto lucerino. Nomi femminili Nomi maschili A contendersi la palma di nomignolo più irriconoscibile sono Cicchepavele (Francesco Paolo) e Stanzelare (Stanislao). Poi c’è la lista dei nomi che nessuno vorrebbe mai avere: Negli ultimi decenni abbiamo assistico ad una graduale rivoluzione lessicale, soprattutto tra le nuove generazioni, che hanno abbandonato i vecchi nomi dialettali sostituendoli con quelli italiani accorciati usando la prima parte della parola, tipo…
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La politica lucerina intesa come passione e senso civico nel dopoguerra
Nel periodo immediatamente successivo alla fine della Seconda guerra mondiale, anche a Lucera riprese la vita democratica, caratterizzata da una politica rivolta alla rinascita sociale, economica della città, dopo la disfatta bellica, con progetti e iniziative di significato e valore. Per un lungo periodo, a Lucera la vita pubblica fu contraddistinta da partecipazione e condivisione e in cui il sale della politica era soprattutto l’impegno di amministratori e uomini di partito di largo spessore, ma anche, qualche volta, genuini e pittoreschi. I maggiori partiti furono: Il Pci fu il punto di riferimento dei braccianti, contadini poveri, molti operai delle fabbriche di laterizi, dei mulini e pastifici; al Psi e al…
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Spigolature dialettali. La regina Taitù
Da ragazzo sentivo spesso mia madre e le vicine di casa, quando si riunivano pe tagghjà (spettegolare), e volevano sottolineare che una donna di loro conoscenza era particolarmente altezzosa ed arrogante, esclamare: SE CRÈDE D’ÈSSE ‘A REGGÍNE TAITÚ? (Ma chi si crede di essere quella là, la regina Taitù?). Nella mia ingenuità di ragazzino quel nome esotico mi faceva pensare a uno di quei racconti (nu cúnde) che nelle sere d’inverno gli adulti raccontavano attorno vrascíre (il braciere) a casa di mia nonna. Da adulto ho compreso che il dialetto lucerino è ricco di locuzioni e modi di dire che, spesso, chi li utilizzava fatica a comprenderne il significato e…
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Il dialetto e la presenza del Tribunale
Una caratteristica singolare del dialetto lucerino, non comune con altri dialetti, è l’utilizzo di termini giuridici, circostanza che va ricercata nella presenza fino a pochi anni fa del Tribunale. Il popolino lucerino frequentava gli uffici giudiziari sia per proprie controversie ma, soprattutto, per assistere ai processi che avevano molto clamore e che, spesso, avevano come protagonisti autentici principi del foro, e con avvocati di Lucera che dettavano legge in tutta la Puglia e regioni limitrofe. Molti che avevano problemi preferivano “mette i carte mmane” agli avvocati lucerini. In queste occasioni apprendevano parole che descrivevano norme giuridiche che volgarizzavano a modo loro. Questo portava alla creazione di nuovi modi dire, alcuni…