La ragioneria di Lucera
Da tempo e fino agli anni ’60 del secolo scorso, Lucera era considerata il più importante centro culturale della Capitanata e tra i più significativi della Puglia. La città, nei primi anni del ‘900, sede dell’unico tribunale della provincia, con il liceo ginnasio e l’annesso convitto nazionale “Ruggero Bonghi”, la biblioteca comunale, le tante biblioteche private gentilizie, il giornale provinciale “Il Foglietto” che ivi si scriveva e stampava, il circolo Unione luogo ove si parlava di politica, arte, letteratura e diritto, era un ambiente vivo e culturalmente impegnato. La numerosa presenza di uomini di legge, di professori, di professionisti e d’intellettuali rendeva Lucera diversa dalle altre città della Capitanata e dalla stessa Foggia che pur in quegli anni vedeva sviluppare il suo ruolo di centro amministrativo, collegato alla sua funzione di capoluogo della provincia.
A metà del viale Lastaria, in prossimità della villa comunale, oggi sorge l’istituto “Vittorio Emanuele III”, che una volta era chiamato semplicemente la Ragioneria. Un istituto che ha una lunga storia. Nel 1923, per scelte governative, la città subì un trauma a seguito del trasferimento del Regio tribunale da Lucera a Foggia. Un’antica istituzione che andava via era non solo un duro colpo al prestigio della città ma anche alla sua importanza di centro culturale.
L’esigenza di un “risarcimento” per l’umiliazione subita a causa del trasferimento del tribunale (che ritornerà a Lucera nel 1938 e sarà chiuso definitivamente nel 2015) e il bisogno avvertito dalla “classe dirigente del tempo” di affiancare all’educazione classica anche un’educazione tecnica, spinse le autorità locali a chiedere alle autorità centrali e governative l’istituzione di una scuola per costituire un nuovo sistema d’istruzione. Lo scopo fu quello di proseguire la tradizione lucerina di polo di attrazione scolastica per l’intera provincia e quelle confinanti. Il nuovo sistema di istruzione si basò sia gli studi classici, con il famoso liceo ginnasio, sia un nuovo pilastro degli studi tecnici.
La scuola fu istituita nel lontano 16 ottobre 1924 con un Regio decreto che definiva “l’ordinamento di un Istituto Tecnico con sezioni di ragioneria e commercio” e il 14 luglio 1925 fu inaugurata con il nome di “Vittorio Emanuele III”, scelto e deciso con voto unanime dal consiglio comunale. Negli anni successivi alla scuola fu assegnato anche il corso per geometri. I locali occupati in precedenza dal tribunale divennero la prima ubicazione dell’istituto. Dopo, a seguito del ritorno nel Palazzo di giustizia del tribunale (non più provinciale ma con giurisdizione sui comuni di Lucera, del subappennino daunio e del nord Gargano), la scuola occupò i locali del secondo piano del palazzo De Troia, in piazza Nocelli.
Nel secondo dopoguerra, dai primi anni ‘60, a causa della scolarizzazione di massa, questi locali non erano più idonei a garantire il corretto svolgimento delle lezioni sia per l’insufficienza delle aule sia per la scarsa luminosità e le precarie condizioni igieniche delle stesse. Pertanto, l’amministrazione comunale e quella provinciale approvarono il progetto per la costruzione di una nuova sede in viale Lastaria. Il primo lotto del progetto fu consegnato nel gennaio del 1966. In questi locali si trasferirono la presidenza, gli uffici e tutte le classi del commerciale, mentre le classi del geometra restarono nella sede di Piazza Nocelli.
Qualche anno più tardi, con il completamento dei lavori e del progetto, tutte le classi, anche quelle del geometra, trovarono posto nella sede di viale Lastaria.
Oggi, dopo la riforma legislativa delle scuole superiori, la scuola non è più un Istituto Tecnico Commerciale e per Geometra (ITCG) ma è diventato un Istituto Tecnico Economico e Tecnologico (ITET). Nonostante porti un nome vecchio e soprattutto superato, dopo che il popolo italiano con il referendum popolare del giugno 1946 ha scelto di essere una repubblica abolendo l’istituto della monarchia, la scuola è un istituto moderno e funzionale.
È dotato di numerosi ed efficienti laboratori e di una biblioteca multimediale collegata in rete con altre scuole. Al passo con i tempi e con l’Europa. In oltre novanta anni, molti professori hanno dato il loro contributo al buon nome della scuola. Alcuni famosi, come il professore onorevole Aldo Moro e il professore Paolo Emilio Cassandro, uno dei più grandi studiosi di ragioneria.
E in tempi più recenti, altri meno famosi ma altrettanto validi come, il Prof. Luigi Marangelli, l’avvocato Michele Fares, il professore Giovanni Di Nardo, che è stato anche preside della scuola per molti anni, e altri ancora.
Si può ben dire che dal 1924 la scuola, la quale ha formato generazioni di studenti, ha svolto bene la sua funzione ed è ancora oggi un valido punto di riferimento per l’istruzione di giovani lucerini e della provincia. Per chiudere con una nota di colore: l’appellativo con cui erano indicati gli alunni che frequentavano l’Istituto Vittorio Emanuele III era “quille che danne i nnumere”.
Lino Montanaro
Per saperne di più
- Lino Montanaro, Lino Zicca, SCUOLA LA RAGIONERIA, Catapano Grafiche, 2018