Antropologia & Arte,  Memoria

Il Natale lucerino

Il Natale nella tradizione cristiana ricorda la nascita del Messia. Festività che, per la Chiesa cattolica, ricade il 25 dicembre di ogni anno, data decisa da papa Giulio, nel 337 d.C.

A Lucera, le festività natalizie iniziavano l’8 dicembre, giorno dell’Immacolata, con la preparazione del presepe, dell’albero di Natale e con l’arrivo dei zampognari.

Il presepe

In passato, in molte case, di poveri e ricchi, era allestito un presepe, le cui dimensioni e ricchezza di personaggi variavano in funzione dello spazio disponibile e, soprattutto, delle capacità economiche delle famiglie.

C’erano molti presepi piccoli e alcuni grandi, che occupavano un’intera stanza con statuine di una certa grandezza. Ogni presepe, comunque, aveva: una grotta, fatta con carta da presepe, o una casetta, fatta di legno o di sughero; le statuine della Sacra Famiglia: san Giuseppe, la Madonna e il Bambinello, che si scopriva solo la notte di Natale; il bue e l’asinello; i tre re Magi; il pastorello e alcune pecorelle; le statuine del vecchio e del bambino, che rappresentavano la vecchia e la nuova era, segnata dalla nascita del Messia. Spesso c’erano anche alcune statuine che rappresentavano gli antichi mestieri.

A seconda della qualità e grandezza, i presepi avevano: monti e valli, realizzati con carta; strade e laghetti disegnati; castelli e casupole di pastori, di legno o di sughero.

Oggi, molti di questi antichi presepi non esistono più, forse pochi sono conservati in vecchi bauli.

La sera, davanti al presepe, i bambini recitavano le preghiere, prima di andare a letto.

L’albero di Natale

Per lungo tempo, l’albero di Natale è stato una tradizione delle regioni del nord. In seguito l’usanza si è diffusa anche nel resto del Paese.

In passato, l’albero di Nataleera un alberello vero di pino, decorato con arance, mandarini, nastrini di stoffa colorata e pezzetti di ovatta, che davano l’idea della neve. Su un ramo, in bella vista, era legato un Babbo Natale di cioccolato, una leccornia che era anche un tormento per i bambini, che aspettavano con ansia l’ora per poterlo mangiare.

Ora, l’albero di Natale, fatto di materiale vario, è ornato di luci e palle colorate, di tanti pupazzetti e oggettini di cioccolato.

I zampognari

I ciaramellare suonavano in coppia la zampogna e la ciaramella, arcaici strumenti musicali a fiato; erano vestiti con gli abiti tradizionali del pastore: gilet di pelle ovina, calzoni e mantello di lana.

 Essi raggiungevano Lucera dall’Abruzzo e dal Molise, per la novena dell’Immacolata Concezione e quella natalizia. Pertanto, erano invitati a entrare nelle case per suonare davanti al presepe, all’albero di Natale, e se non c’erano, davanti alle statue o immagini sacre. Nell’aria diffondevano dolci e malinconiche melodie che ipnotizzavano adulti e bambini. A termine della suonata, ricevevano qualche soldo o beni da mangiare.

Oggi sono quasi scomparsi dalla scena.

Lino Montanaro

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